Bugatti & Lotus thriller. La costruzione di un sogno: ci sono imprenditori che si sforzano di trovare un’idea geniale per cambiare le sorti di un settore, ma ci sono anche uomini che, giovanissimi, s’innamorano di un sogno e fanno di tutto per realizzarlo. Romano Artioli è un imprenditore che ha inseguito il desiderio di far rinascere una delle più prestigiose marche automobilistiche del mondo, la Bugatti. Con passione e dedizione, ha raggiunto questo obiettivo.
Mantovano per nascita, bolzanino d’adozione, l’autore, poco più che diciottenne, apre il suo primo centro d’assistenza auto, acquista un banco prova idraulico e inizia a revisionare i motori dimostrando da subito una grande abilità. Crea concessionarie, importa auto, diventa presidente dell’Automobile club locale.
Capisce che le macchine si vendono se c’è assistenza adeguata, così convince Enzo Ferrari a lasciargli la gestione del marchio non solo nel Triveneto, ma in Germania meridionale. Dopo anni di esperienze in giro per il mondo, arriva il momento di realizzare il suo sogno da bambino: incanta il governo francese e si fa cedere il marchio Bugatti. Poi, per potenziare l’attività, acquisisce anche il gruppo Lotus. Siamo a metà anni Novanta e, mentre la Bugatti EB 112 viene nominata «la berlina più bella del mondo», quando tutto sembra aver preso la giusta «curva», come nel più classico dei thriller arriva il colpo di scena, subdolo e inatteso, che cambia tutto. Tra peripezie a non finire, trappole di banchieri, truffe di avvocati e famelici affaristi, il libro di Romano Artioli Bugatti & Lotus thriller racconta l’inizio di un grande sogno tutto italiano di genio e creatività. E la sua presunta fine.
Bugatti & Lotus thriller. La costruzione di un sogno
ISBN-10 : 8830900176
ISBN-13 : 978-8830900172
Peso articolo : 480 g
Dimensioni e/o peso : 22.5 x 2.6 x 15.5 cm
Editore : Cairo (20 giugno 2019)
Lingua: : Italiano
Disponibile su Amazon con Spedizione Prime
I commenti dei lettori:
Simone: “Lettura davvero illuminante e interessante. Il grande successo delle Suzukine in Italia, e “l’invasione” delle Subaru 4WD negli anni ’80… non sapevo che anche questi fenomeni fossero legati al nome di Romano Artioli. Lettura molto interessante, e illuminante. I toni sono sempre entusiastici e quasi trionfali per le imprese compiute, mentre gli errori dei collaboratori sono sempre stigmatizzati in maniera marcata. Tanto da domandarmi se sia tutto al 100% accurato e non ci sia un pizzico di autopropaganda. Mi rimane poi un dubbio che non viene chiarito nel testo: come sia possibile che l’amministratore di una società fallita (Bugatti) possa decidere a chi vendere l’attività oggetto di fallimento. L’autore nel libro lo cita come un dato di fatto, senza dare ulteriori spiegazioni. La mia ipotesi è che il marchio fosse nelle disponibilità di una società terza, che lo dava in licenza alla società industriale fallita, ma è pura supposizione. Però dall’altro lato ci sono prove degli innegabili successi legati all’attività di Romano Artioli: lo sviluppo della Elise, che ha ridato vita a un marchio ormai stanco e superato come la Lotus, il lancio della EB110, che per quanto discussa, ha resuscitato un marchio ormai morto e sepolto e ha contribuito al rilancio della Bugatti da parte di VW. E poi i successi di Subaru e Suzuki.”
Francesco: “Un Napoleone dell’imprenditoria italiana. Ci si chiede come, in relativamente pochi anni, Romano Artioli sia riuscito a creare una tale serie di imprese, imprese che hanno dato risultati, a volte notevoli, sia pur con un finale amaro per la persona e la collettività, senza peraltro perdere un briciolo di dignità. Un’avventura umana e professionale, che si legge tutta d’un fiato e che lascia non pochi rimpianti per come avrebbe potuto progredire. Prosa snella, con alcune ricercatezze, da cui traspare l’altissimo livello anche culturale dell’Autore. Lettura che dovrebbe, secondo me, essere integrata dalla visione dell’ottimo film “La fabbrica blu” del 2016 e da alcune interviste che Artioli ha rilasciato, facilmente rinvenibili sul web.”
Andy: “Ho per le mani un libro ben scritto, accattivante ed intellettualmente onesto – Romano Artioli non ha alcuna intenzione di passare per quello che non è, e dà credito ai suoi collaboratori con generosità. È un testo che si legge tutto d’un fiato, ricchissimo di aneddoti, ricordi e riflessioni molto interessanti anche per chi non bazzica il settore Automotive; la lettura risulta gradevolissima anche grazie ai molti spunti famigliari che forniscono quella giusta dose di colore. Giunti all’ultima pagina, viene voglia di invitare a cena l’autore per saperne ancora di più. Da appassionato del mondo motoristico ero curioso di conoscere meglio la storia di Artioli/Bugatti/Lotus ed approfondire la sua vita ed il suo operato. Questo libro a mio giudizio è un qualcosa di unico, leggetelo ed apprezzate questo grande uomo.”
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