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Bonus colonnine 2024: non è mai troppo tardi, ma gli incentivi sono finiti da oltre un mese

Dall’8 luglio è possibile prenotare la domanda per il bonus che premia l’installazione delle colonnine domestiche. Peccato che l’altra leva per far decollare l’elettrico, gli incentivi auto, siano terminati già da oltre un mese.

Una delle notizie di questa settimana è il via ufficiale al bonus colonnine 2024: un incentivo che era già stato promosso nel 2022 e nel 2023 per risolvere una delle questioni ataviche sulle auto elettriche, la carenza di infrastrutture di ricarica domestica.

Abbiamo già approfondito come funziona la wallbox e quanto costa. Di certo, per i privati e, in generale, gli edifici, quando le colonnine sono in comune, si tratta di un investimento importante e significativo. Quindi, il bonus fa parte delle misure del Governo per accelerare la transizione ecologica. Fin qui tutto bene. Quello che stona è il mese di arrivo: luglio, ovvero già nel secondo semestre. Vero, il provvedimento è retroattivo, ossia può essere usufruito da tutti coloro che hanno già installato una wallbox nel corso del 2024.

Il problema è che, con ogni probabilità, molti che hanno pensato di installare la colonnina domestica e poi rinunciato nell’anno in corso si siano posti la domanda fatidica: il bonus è confermato o no? Oppure semplicemente, non essendo attivo l’incentivo, non ne erano a conoscenza. Seconda questione: la pessima scelta di tempo da parte del Governo è stata accentuata anche dal fatto che gli incentivi sulle auto elettriche, avviati lo scorso 2 giugno, siano finiti in pochi giorni.

Bonus colonnine 2024 come funziona

Il recente decreto emanato dal Ministero dell’Industria ha destinato 20 milioni di euro per favorire l’acquisto e l’installazione di colonnine e wallbox. Con l’intento di promuovere la mobilità sostenibile, il provvedimento offre un contributo che può coprire fino all’80% delle spese per l’acquisto e l’installazione di colonnine elettriche domestiche.

I destinatari del bonus comprendono sia i privati che i condomini. Per i privati, il contributo può arrivare fino a 1.500 euro per l’acquisto e l’installazione di colonnine o wallbox. Nei condomini, il contributo può raggiungere fino a 8.000 euro per l’installazione di più punti di ricarica nelle aree comuni degli edifici. È fondamentale che le colonnine siano ad uso esclusivo dei proprietari e non accessibili a terzi.

Il bonus colonnine, come detto, è retroattivo riguarda le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 ed è valida solo per acquisti e installazioni già completati: il solo acquisto non è sufficiente per ottenere il contributo e anche questo aspetto è da considerare. Per quest’anno, poi, sono stati stanziati 20 milioni di euro, la metà rispetto ai 40 milioni previsti per il 2022 e il 2023.

Il commento: un clima di incertezza senza fine

Incertezza. Questo stato d’animo ha condizionato tutto il 2024 delle auto elettriche. Prima gli incentivi sull’acquisto: arriveranno o no? Dopo mesi di stallo, che di certo non hanno fatto bene al mercato, quelli della fascia 0-20 km/h sono stati bruciati in poche ore. Poi il bonus colonnine, che dopo una lunga gestazione è stato approvato nel mese di giugno.

L’incertezza non è un’alleata dell’acquisto: scelgo o non scelgo l’auto elettrica? Ok la scelgo, ma per comprarla aspetto le agevolazioni. Intanto passano i mesi e, man mano che il tempo trascorre, la necessità della vettura mi spinge al momento a fare un’altra scelta.

Incentivi auto elettriche? Arrivati e finiti

Guardiamo i numeri: giugno è stato un mese record per le vendite di auto elettriche. Gli sconti si sono confermati un’arma molto potente: basti pensare che  il mese scorso sono state vendute 13.285 unità a zero emissioni, contro le 6.155 del giugno 2023, con una crescita di 7.130 veicoli, ovvero il +115,84%. Adesso, però, cosa succederà? Anche Motus-E si aspetta un finale dell’anno senza acuti da parte dell’elettrico. A meno che i fondi non vengano ricaricati. In questo caso, ci sarà certamente un nuovo picco. I bonus si dimostrano ancora una volta la spinta migliore per far decollare le vendite delle auto elettriche.

Cosa che in Italia non è ancora avvenuta. I dati dell’Unrae, infatti, testimoniano che nel nostro Paese le vendite delle auto elettriche e ibride plug-in hanno una quota del 6,9%, di gran lunga inferiore agli altri major market. Nel Regno Unito l’ultima percentuale rilevata è del 25,6% in Francia del 24,1%, in Germania del 18,5%. Una posizione da fanalino di coda che evidenzia come le politiche del Governo non abbiano dato finora i frutti sperati.

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