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BMW e Porsche in crisi in Cina: concorrenza sempre più spietata

Le case automobilistiche europee, tra cui Porsche e BMW, affrontano una drastica riduzione delle vendite in Cina, strette dalla concorrenza locale.

Nel 2024, la Cina si è trasformata in un terreno difficile per le case automobilistiche europee. Porsche e BMW, un tempo protagoniste del mercato cinese, hanno annunciato cali significativi delle vendite, rispettivamente del 28% e del 13,4% rispetto all’anno precedente. Porsche ha attribuito questa contrazione a una “situazione economica complessa e duratura” nel Paese.

Un problema che coinvolge molti produttori

Non sono solo Porsche e BMW a subire l’impatto di questo mutamento. General Motors, ad esempio, ha recentemente dichiarato perdite per oltre 5 miliardi di dollari in Cina, una situazione che ha portato alla chiusura di stabilimenti e al taglio dei costi nel contesto della joint venture con SAIC Motor. Anche Volkswagen ha subito un calo delle vendite del 8,3%, mentre Mercedes ha registrato una contrazione del 7%.

La concorrenza locale, in particolare i produttori di auto elettriche come BYD e Xiaomi, sta erodendo le quote di mercato dei marchi europei. BYD ha conquistato il mercato con modelli elettrici a basso costo, come la Seagull da 8.000 euro, mentre Xiaomi sta ampliando la propria gamma di lusso con versioni di alto livello del SU7, un modello lanciato a ottobre con un prezzo di circa 110.000 euro.

Attacco sull’alta gamma

Le case automobilistiche cinesi non si limitano più a dominare il segmento di fascia bassa di presso. BYD, ad esempio, ha introdotto veicoli di lusso sotto la linea Yangwang, come la U9, una sportiva capace di saltare letteralmente le buche sulla strada, e la U8, un SUV dotato di droni integrati. Modelli che rappresentano una vera minaccia diretta per le case europee, che stanno cercando di rivedere le loro strategie nel più grande mercato automobilistico al mondo.

Alcuni produttori europei stanno tentando nuove strategie per rimanere competitivi. Volkswagen ha annunciato una partnership con Xpeng per sviluppare una rete di stazioni di ricarica eltettrica ultraveloci in Cina. Se da una parte l’accordo potrebbe rafforzare la presenza del marchio, dall’altro non risolve completamente il problema del crescente gap tecnologico e di prezzo rispetto ai rivali locali.

La posta in gioco per i produttori europei

La Cina rappresentava, fino a pochi anni fa, il secondo mercato più importante per produttori come Porsche e BMW. Tuttavia, il rapido progresso dei marchi cinesi sta obbligando le aziende europee a ripensare i propri investimenti e modelli operativi.

Per evitare di perdere ulteriori quote di mercato, sarà cruciale trovare nuove formule per competere efficacemente nel settore delle auto elettriche e nel segmento del lusso, dove i marchi locali stanno rapidamente guadagnando terreno.

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