Sappiamo che le auto ad idrogeno utilizzano celle a combustibile che generano elettricità per muovere le ruote e producono come unico scarto il vapore acqueo, che può essere raccolto ovviamente come acqua. Ma ci si può fidare a bere quest’acqua?
Un influencer ha voluto rispondere a questa domanda, nel corso della sua prova di una Toyota Mirai. La cella a combustibile della Mirai separa i protoni e gli elettroni degli atomi di idrogeno. Gli elettroni generano l’elettricità necessaria per alimentare l’auto, mentre i protoni si combinano con l’ossigeno dell’aria per formare H2O, ossia acqua.
Quest’acqua viene raccolta in un serbatoio all’interno dell’auto e può essere scaricata attraverso una valvola posta sul retro del veicolo. In linea teorica, l’acqua prodotta è pura e si può bere. A meno che non abbia assorbito impurità dal serbatoio o dalle tubature dell’auto.
Come possiamo vedere nel video qui sotto, c’è qualcuno che ha messo un bicchiere sotto la valvola ed ha assaggiato l’acqua prodotta dalla Mirai.
Parlando di acqua prodotta dalle celle a combustibile, uno studio pubblicato su Science Direct aveva già rilevato che la qualità dell’acqua prodotta da due celle a combustibile commerciali soddisfaceva quasi tutti i requisiti di acqua potabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo studio ha concluso che il nichel, il manganese e l’alluminio potrebbero essere facilmente controllati nei sistemi idrici. Suggerisce anche che l’acqua della cella a combustibile a membrana elettrolitica polimerica, la cella a combustibile testata nello studio, sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno di acqua potabile di una famiglia media americana se raggiungesse un’efficienza di recupero del 40%.
Detto questo, nonostante l’esperimento visto su Instagram, non è consigliabile bere l’acqua prodotta dalla Mirai, poiché non si può essere certi della pulizia delle tubature interne dell’auto. Per la cronaca, anche Toyota lo sconsiglia.