Passato un po’ in sordina molto probabilmente per tutta la faccenda legata a Kevin Spacey, Baby Driver è un film action del 2017 che riesce a ribaltare e rilanciare un genere. Con una saga di Fast&Furious ormai piatta e ritrita, e con film simili che altro non sono che imitazioni (molto) fallimentari della stessa, Baby Driver è un film che vi consigliamo per la sua abilità di parlare a tutti, giovani e non con un cast eccezionale, una colonna sonora fintasti e personaggi tutti pieni di sorprese. Il film è disponibile su Netflix, ed è quindi l’ideale per un bel Netflix Party in questo periodo di lockdown!
Il film è scritto e diretto da Edgar Wright, regista e sceneggiatore britannico giù noto per aver diretto film come Scott Pilgrim vs. The World, Hot Duzz e L’alba dei morti dementi, e per aver scritto la sceneggiatura del primo film di Ant-Man. Un regista che ama la comicità, in molti casi demenziale, ma che qui invece ha scelto di lasciare da parte la comicità spicciola in favore di qualcosa di più ricercato, ma sempre molto spassoso.
Il cast, invece, vede l’attore e cantante Ansel Elgort (trilogia di Divergent, Colpa delle Stelle, Città di Carta) nei panni del giovane Baby; Kavin Spacey nei panni di Doc; la sempre splendida Lily James (La furia dei Titani; Cenerentola; Mamma Mia! Ci risiamo) nei panni di Debora; e poi ancora Jon Hamm, Jamie Foxx ed Eiza González.
Il film ha ricevuto tre candidature agli Oscar del 2018, per miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro, mentre Ansel Elgort è stato nominato ai Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale. È stato anche inserito tra i migliori dieci film del 2017 dal National Board of Review Awards.
Baby Driver: perché sconvolge gli schemi
Baby Driver parla, appunto di Baby, un giovane ed eccezionale pilota particolarmente taciturno che non si sa come è finito ad usare il suo talento con le auto nell’underground criminale, ed è al servizio di un boss, Doc, che pianifica rapine. È un ragazzo molto particolare, noto per essere taciturno e per ascoltare sempre la musica con le cuffie, musica che gli serve per trovare ispirazione alla guida e dare ritmo alle sue acrobazie e agli inseguimenti con la polizia, ma anche per bloccare l’acufene, disturbo di cui soffre da quando ha perso entrambi i suoi genitori in un incidente stradale.
Proprio per questo suo essere strano, gli altri membri della banda non lo capiscono, non lo sopportano e lo prendono in giro, ma vengono sempre fermati da Doc che dimostra una particolare affezione al ragazzo, e in generale lo tiene perché il suo talento gli ha procurato notevoli successi nelle rapine. Tutti i membri della banda, inoltre, si caratterizzano per avere finti nomi, derivati da loro peculiari caratteristiche: Baby si chiama così perché è un ragazzino; il personaggio di Jamie Foxx, invece, viene chiamato Pazzo per il suo carattere un po’ impulsivo.
Quando non fa il driver per i suoi colleghi, Baby si prende cura del suo padre adottivo, Joseph, che è paraplegico e sordomuto, ignaro della doppia vita del figlio; e dimostra la sua abilità nel montaggio sonoro creando dei montaggi, dei veri e propri pezzi con le conversazioni dei criminali suoi colleghi riprese con un registratore a nastro. In più, conosce e si innamora della bella Debora, una cameriera studentessa con la quale intraprende una relazione.
Il motivo per cui Baby è finito a lavorare per Doc, e come andrà a finire la vicenda, ve lo lasciamo scoprire gustando il film. Ma ve lo consigliamo perché ogni personaggio riesce ad essere, a suo modo, molto divertente e almeno all’inizio poco prevedibile. Edgar Wright ha infatti preso gli stereotipi di questo genere, stravolgendoli.
Lo stesso Baby, il protagonista della pellicola, non è quello che ci si aspetterebbe: giovane, timido e silenzioso, non ha né il carattere né tantomeno il fisico di un Paul Walkerm un Vin Diesel o un The Rock, che invece fanno dell’arroganza e del loro carisma il loro asso nella manica, utile spesso sia per uscire da situazioni spiacevoli sia, anche, per conquistare ragazze a cui sono interessati. Baby, poi, è l’opposto anche per quanto riguarda il rapporto con gli altri: tendenzialmente un tranquillo, rifiuta il conflitto, non fa a pugni e se anche ci provasse ne finirebbe male. Proprio la caratteristica di voler cercare grane tipica del genere viene quasi ridicolizzata da Wright, attraverso i due personaggi opposti a Baby, ovvero Griff e Pazzo, anch’essi molto divertenti.
Baby Driver, inoltre, è un film che potrebbe piacere molto anche a un pubblico femminile. Oltre a Baby, pensato un po’ per essere “tutti noi” nelle sue stranezze, le ragazze qui rappresentate fortunatamente non rispecchiano quelle tipiche del genere: ovvero, non sono messe lì per essere salvate, con la conseguenza di risultare spesso fastidiose perché non solo non sanno fare niente e sono d’impiccio, ma spesso vengono scritte per essere poco furbe e mettersi nei guai da sole.
Qui, invece, questo non avviene. Il personaggio di Debora, infatti, potrebbe sembrare inizialmente la ragazza da salvare, ma riesce a sorprendere; allo stesso modo di Darling, il personaggio di Eiza González, che è un po’ la femme fatale del film, ma che in realtà dimostra una forza e un’abilità pari a quelle dei suoi colleghi nel suo lavoro di criminale.
La colonna sonora perfetta di Baby Driver
Trama e personaggi sono poi risaltati da una colonna sonora sapientemente scelta. Non era facile riuscire nell’impresa, ma certo era fondamentale in un film in cui noi prendiamo il punto di vista e le sensazioni di Baby, e quindi sentiamo quello che sente lui. La colonna sonora di Baby Driver è ricchissima, e viene resa adatta a ogni scena del film con una playlist variegata e anche piuttosto “vintage”, proprio come i gusti di Baby – e in generale del pubblico Millennial degli anni 2010.
Le scene d’azione sono tuttavia diverse rispetto a quelle a cui siamo stati abituati. Proprio per risaltare la volontà e la tendenza al ritmo di Baby, sono state scritte e girate come vere e proprie coreografie, in cui i “danzatori” non si destreggiano tra tutù e ballerine, ma tra armi di diversa potenza e dimensioni e i bolidi di Baby, che quindi diventa letteralmente il primo ballerino
Guardando il film, potrete seguire inseguimenti con la polizia e acrobazie sulle note dei The Beach Boys, dei Queen, Sam&Dave, Martha and the Vandellas, Commodores, Dave Brubeck, Carla Thomas, Barry White e tanti altri.
Abbastanza “vintage” è anche il parco auto. Non abbiamo hypercar dell’ultimo momento, ma supercar anche abbastanza discrete. L’auto “protagonista”, se così vogliamo, è una Subaru Impreza WRX Sti rossa del 2006, insieme alla sua erede più recente del 2015. Ci sono anche una Dodge Challenger degli anni Duemila; una Lincoln Continental Mark V del 1979; una Chevrolet Caprice del 1989; e una splendida Cadillac DeVille del 1994.