Autostrade: i pedaggi aumentano del 4%, rinfocolando le polemiche dopo la tragedia di Genova. Rispetto alle tariffe applicate nell’anno precedente, infatti, i rincari sono stati in media del 4%. Un calcolo non semplice, se si considera che se fatto su tutti i tratti autostradali, e non solo su quelli con tariffe incrementate, si arriva quasi artificiosamente al +2,74%.
Autostrade: i pedaggi più cari
Gli aumenti dei pedaggi automobili sono stati applicati in maniera diversa, a seconda del tratto interessato. I rincari più consistenti per l’anno in corso sono:
- Aosta ovest-Morgex gestito dalla RAV, in Valle d’Aosta, segna il record con un +52,69% rispetto all’anno precedente;
A7 gestita dalla Milano Serravalle e le tangenziali di Milano gestite da Milano Tangenziali +13,91%;
A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi +12,89%;
Tronco A4 (Torino-Trieste) gestita da SATAP +8,34%;
A3 Napoli-Salerno gestita da Autostrade Meridionali +5,98%;
A32 e traforo Frejus gestite da SITAF +5,71%.
Ovviamente c’è da sottolineare che questi aumenti non omogenei dipendono dai concessionari che stabiliscono le relative tariffe: non c’è solo Autostrade per l’Italia. Gli incrementi apportati da RAV, Strada dei Parchi e Autostrade Meridionali derivano da pronunce giudiziarie a seguito di ricorsi delle società, mentre quelli di Milano Serravalle dovrebbero essere dovuti agli investimenti volti all’adeguamento e al potenziamento del tratto autostradale.
In un modo o nell’altro, in pratica, sono gli utenti ad ingrossare i profitti delle concessionarie, tramite pedaggi obbligatori.