Tutti i leader mondiali sono andati al COP26 pieni di belle parole sul contrastare il cambiamento climatico, ed ovviamente la soluzione numero 1 per combattere la produzione di CO2 è tutta nell’auto elettrica. Bene, cioè male, perché da una parte viene chiesto ai cittadini, ed alcune aziende, di mettere mano al portafoglio, dall’altra ognuno fa quello che vuole.
Se l’Australia è salita sul banco degli imputati per la sua volontà nel proseguire ad estrarre carbone per i prossimi decenni, adesso si scopre che anche Biden predica bene e razzola male. Come riportato ad esempio dal Boston Globe, l’amministrazione Biden ha promesso di fare del cambiamento climatico una priorità assoluta. Eppure in questi giorni si sta tenendo la più grande vendita di petrolio e gas in mare aperto nella storia degli Stati Uniti. Aspetta, cosa?
L’asta aprirà oltre 320.000 km² di area nel Golfo del Messico per la perforazione di combustibili fossili. Per dare l’idea si tratta di una superficie più ampia del territorio dell’Italia, che è di poco superiore ai 300.000 km²
[embedcontent src=”twitter” url=”https://twitter.com/Rsherlock/status/1461233736880693248″]
Si, è vero che si tratta di un programma di petrolio e gas sviluppato e approvato sotto Trump, ma è anche vero che arriva pochi giorni dopo la conclusione del COP26, dove i funzionari della Casa Bianca hanno cercato di posizionare la nazione come leader del clima e di distinguersi dall’amministrazione Trump.
—–
Vi invitiamo a seguirci su Google News su Flipboard, ma anche sui social come Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Non esitate a condividere le vostre opinioni e le vostre esperienze commentando i nostri articoli.