Milano AutoClassica permette di scoprire o riscoprire vere chicche della storia automobilistica italiana, come l’Autobianchi Bianchina. Una Berlinetta sinuosa, prodotta dal 1957 a 1969, e che era stata concepita come versione di lusso della Fiat 500 dello stesso periodo, di cui riprendeva sia il telaio che la meccanica.
Una perla, realizzata in più versioni (giardinetta, panoramica, cabriolet, familiare ecc.), che fu presentata il 16 Settembre 1957 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, con carrozzeria a 3 volumi, pinne posteriori d’ispirazione americana, tante cromature e tetto apribile. Fondamentalmente, una piccola Cadillac Coupe Deville nata per le strette e piccole strade italiane.
Autobianchi Bianchina: successo immediato
Il tempo sa essere molto spiritoso: oggi la Fiat 500 è l’auto iconica italiana per eccellenza, ed esiste ancora, con quello stesso design, chiaramente rimodernato, degli anni Cinquanta. Ma all’epoca, era l’Autobianchi Bianchina ad aver riscosso un maggiore riscontro da parte degli acquirenti.
Nei primi mesi di commercializzazione, infatti, le consegne della piccola auto di lusso furono di molto superiori alla sua controparte “plebea”, e questo nonostante il listino di 565.000 lire, più alto del 15% rispetto a quello della 500. Il successo fu dovuto alle sue origini milanesi, che conquistarono i cittadini del capoluogo lombardo, la sua “nobiltà” da discendente del marchio Bianchi, e le finiture. Era anche una delle pochissime auto a godere di rateizzazione in quel periodo, addirittura con finanziamento di 30 mesi proposto dall’allora finanziaria di Fiat, SAVA (oggi FCA Bank).
Il successo portò alla realizzazione delle tante varianti, con l’arrivo nel 1959 di motori più potenti (17, 18, 21 e 22 CV), e nel 1960 delle versioni Cabriolet e Panoramica. La prima vera e propria auto scoperta, con capote in tela; la seconda con ampio tetto panoramico apribile, in tela, ma montanti laterali fissi (come la 500C).
La Cabriolet
Proprio la Cabriolet che abbiamo visto a Milano rappresenta un pezzo da collezione.
Si tratta infatti della versione più rara, prodotta in 3150 esemplari, ed è infatti quella più ricercata dagli appassionati.
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