Mitsubishi Outlander PHEV

Le auto plug-in ibride hanno ancora senso di esistere?

Le auto ibride plug-in sono già diventate obsolete. Tutti i motivi per i quali non convengono economicamente ed a livello ambientale.

Abbiamo sempre considerato le automobili plug-in ibride come una sorta di motorizzazione “transitoria” nel percorso verso l’elettrico. Ma oggi hanno ancora senso di esistere? Alex Ingram di Auto Express ha cercato di rispondere alla domanda con una serie di considerazioni che meritano di essere condivise.

Si, perchè pare proprio che le auto ibride plug-in (PHEV) rappresentino una scelta poco valida sia per i consumatori sia per l’ambiente. Il principale limite è legato al loro uso nel mondo reale: se non vengono ricaricate frequentemente, i PHEV si affidano quasi esclusivamente al motore a combustione interna, perdendo il vantaggio dell’alimentazione elettrica. Questo si traduce in un aumento dei consumi e delle emissioni rispetto ai veicoli tradizionali. Non solo, peprchè il peso aggiuntivo delle batterie e del sistema ibrido contribuisce a ridurre ulteriormente l’efficienza complessiva di questi veicoli.

Dati reali pessimi

gasolio diesel pompa benzina
Image: Unlimphotos

Un’indagine condotta dalla Commissione Europea, qui il PDF originale, ha rilevato discrepanze significative tra i dati ufficiali di emissioni e quelli rilevati nell’uso quotidiano. I PHEV a benzina producono emissioni di CO₂ superiori del 238% rispetto alle dichiarazioni ufficiali, mentre per i PHEV diesel questo aumento arriva al 312%.

Per dare l’idea, le auto tradizionali mostrano un’efficienza inferiore di circa il 21% rispetto alle cifre dichiarate. Di conseguenza, la Commissione ha annunciato una revisione dei criteri di calcolo delle emissioni per i PHEV, che entrerà in vigore nel 2025.

Quando convengono le plug-in ibride?

Quasar Car
Image: Quasar

Dal punto di vista economico, i vantaggi dei PHEV sono tangibili solo per chi dispone di un sistema di ricarica elettrica domestica, condizione essenziale per sfruttarne appieno il potenziale.

Ma a questo punto, sarebbe più logico optare direttamente per un’auto elettrica, che garantisce maggiore coerenza in termini di emissioni e costi operativi. Al contrario, chi non ha accesso a infrastrutture di ricarica dovrebbe orientarsi verso veicoli a combustione interna tradizionali, come le mild hybrid o full hybrid, che risultano più economiche all’acquisto e sul lungo periodo.

Un compromesso che non funziona

batteria auto elettrica
Image: MG

A questo punto possiamo concludere che le PHEV rappresentano una tecnologia di transizione con limiti evidenti. Pur presentate come un compromesso tra motorizzazione tradizionale ed elettrica, non riescono a mantenere le promesse in termini di sostenibilità ambientale ed efficienza economica.

C’è da dire che invece è diverso il caso delle cosiddette EREV, ovvero le auto che viaggiano sempre in elettrico, e che usano il motore termico unicamente per ricaricare la batteria quando non c’è la possibilità di utilizzare una colonnina. Con questa tecnologia è infatti possibile installare motori più piccoli e leggeri, proprio perchè non devono muovere l’automobile o avere doti di “elasticità”.

Certo, si tratta di considerazioni fatte a livello generale, quindi sicuramente qualcuno sarà nelle condizioni di sfruttare al meglio la propria plug-in ibrida. E’ però innegabile che il periodo delle plug-in ibride sia comunque segnato.

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