Ci sono molte automobili che potrebbero essere considerate come le più importanti nella storia dell’automobilismo, oggi vogliamo scegliere lista di cinque auto che hanno fatto la storia dell’industria automobilistica.
Si tratta di una industria che è riuscita fin da subito a rivoluzionare la vita di tutti, e a far parlare di sé: dall’inizio, quando le auto spaventavano e per questo venivano costruite a immagine e somiglianza delle carrozze, fino al dopoguerra, quando c’è stato il via libera al design automobilistico e l’auto è diventata davvero di massa, con soluzioni originali, creative, e d’avanguardia.
Ne sono uscite anche delle auto leggendarie, modelli di automobili che sono diventate iconiche per il loro design, o per il loro successo (o per entrambi), e che oggi, se vendute all’asta, raggiungono valori inestimabili proprio perché sono ancora in molti a volersele accaparrare.
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Ford Mustang
Non potevo non partire da un modello della casa che ha dato avvio alla produzione in serie, Ford. La casa americana, una delle più longeve ancora in attivo (al pari di Fiat e Mercedes), nel 1964 ha dato avvio alla produzione del suo modello attualmente di punta, la vettura più iconica della sua produzione ancora oggi: la Mustang.
Prima delle pony car, questa coupé (poi anche cabrio e fastback) nasce per essere una muscle car di piccole dimensioni, e per questo pensata inizialmente per un pubblico femminile (da cui pony car).
Il design, il motore e il prezzo decisamente competitivo – permesso anche dai contenuti costi di produzione per via del poco budget, che aveva fatto sì che fosse nata sul pianale della Falcon – la fecero fin da subito amare da tutti, specie dai più giovani, che la vedevano come perfetta auto sia da tutti i giorni sia per vacanze on the road.
Prodotta ancora oggi, la Mustang rimane la sportiva più venduta al mondo, con una linea che – salvo delle eccezioni – ha sempre mantenuto il concept originale e, soprattutto, l’iconico cavallino.
Auto leggendarie: Porsche 911
Altra auto intramontabile e prodotta ancora oggi è la Porsche 911, ma come nel caso della Mustang molti appassionati ricordano ancora la prima generazione di questo fortunatissimo modello tedesco. La prima Porsche è desiderata oggi tanto quanto le sue eredi moderne, che del resto nel design cambiano poco ed evolvono per lo più a livello tecnologico.
Presente in videogiochi, libri e film, fa sorridere che in realtà la 911 nasca dalle forme del primissimo Volkswagen Maggiolino, progettato per la neonata Volkswagen, ovvero l’auto che il dittatore Adolf Hitler voleva fosse accessibile a tutta la popolazione tedesca canonica. Il motivo del suo successo? Sicuramente il motore posteriore, una caratteristica che mantengono in pochissimi al giorno d’oggi.
Ferrari Testarossa
Difficile scegliere quale Ferrari non sia iconica, tra divinità come la 250GTO, la 360 Spider, e le più moderne Ferrari Enzo e Ferrari LaFerrari. Ma forse la Testarossa è una di quelle che ha più conquistato il favore degli automobilisti.
Un modello nato negli anni 80, che si per una linea insolitamente poco convenzionale per Ferrari, e più vicina alle linee bizzarre e particolari di Lamborghini, per via di accortezze stilistiche e tecniche d’avanguardia, tra cui gli iconici fari a scomparsa anteriori e quelli posteriori nascosti nella larghissima griglia posteriore che percorreva tutto il profilo dell’auto.
Perfettamente squadrata, lunga, e anche piuttosto larga, di lei si ricordano anche l’iconico specchietto retrovisore posto in una posizione piuttosto insolita, sulla mezzeria del montante sinistro ma anche per le prese d’aria laterali che graffiano tutta la fiancata. E, ovviamente, per il motore posteriore.
Jaguar E-Type
Enzo Ferrari la definì come “l’auto più bella che sia mai stata costruita”, e questo fa capire l’importanza di questa iconica coupé inglese nella storia dell’auto, se persino il fondatore del cavallino rampante si è come inchinato al suo cospetto.
Effettivamente, è quasi impossibile non apprezzare la linea di questa sportiva anni Sessanta, nota anche come Jaguar XKE, che si è fatta amare nonostante alcuni difetti costruttivi.
L’estetica era rivoluzionaria, così come alcune caratteristiche di guida: abitacolo tutto spostato all’indietro, per far spazio a un cofano lunghissimo, che occupa gran parte dei ben 4 metri e mezzo di lunghezza di questa vettura.
Ma anche il piccolo e inclinato posteriore si fa notare, e il tutto è reso armonioso da delle linee eleganti, morbide e raffinate, anche per merito delle cromature piuttosto evidenti poste sia sul paraurti anteriore che su quello posteriore. Ai grandi fari tondeggianti anteriori, poi, fanno da contrasto i piccoli e sottili fari posteriori.
Prodotta dal 1961 con un motore da 265CV e delle sospensioni d’avanguardia per l’epoca (a ruote indipendenti quelle posteriori, doppi quadrilateri con barre di torsione per quelle anteriori), il suo successo si deve anche a un prezzo decisamente concorrenziale, il più basso della categoria: in Italia costava 4.350.000 lire, contro alle 5.800.000 della Ferrari 250GT e le ben 7.500.000 della concorrente in casa, la Aston Martin DB4 Volante.
Citroën DS
Concludo con un’altra auto rivoluzionaria e iconica, al punto che oggi il gruppo PSA ha voluto creare un marchio di lusso staccato da Citroën che si chiama proprio come questo modello, DS. Modelli che tuttavia nulla hanno a che vedere con lo squalo, la vettura originale prodotta per vent’anni dal 1955 al 1975.
L’auto si ricorda per il suo in solito corpo della carrozzeria, che anche in questo caso vedeva un cofano particolarmente allungato e un’abitacolo molto ampio che man mano si abbassava e restringeva al posteriore, dove tra l’altro le ruote erano nascoste nella quasi totalità.
La DS voleva essere un esempio di comodità, e non solo per i divanetti anteriori e posteriori morbidi e soffici che garantivano un’ottima seduta di viaggio.
Il suo successo è stato infatti decretato dalle sospensioni idropneumatiche, che garantivano un ottimo molleggio dell’auto sui percorsi più accidentati e che tra l’altro sono state riprese dalla casa francese anche per l’attuale Citroën C4 Cactus, lodata infatti per la sua comodità.
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