In Spagna è scattata la caccia all’automobilista tramite autovelox. Se pensavamo di essere messi male in Italia, quello che arriva dalla Spagna è un vero e proprio regime del terrore.
A raccontarlo sono le foto ed i video girati in tutto il Paese, raccolti dall’account Twitter Social Drive che è diventato il punto di riferimento per la denuncia di queste pratiche. Ma quello che più impressiona, come vedremo in questo articolo, è il dispiegamento dei droni per controllare comuni cittadini.
Per dare l’idea di quanto “valgano” le multe in Spagna, sappiamo che la DGT ovvero la Dirección General de Tráfico, ha raccolto nel 2019 ben 386 milioni di euro in multe, dei quali 291 tramite autovelox. Si tratta di 12.600 multe al giorno, ovvero 525 multe all’ora. Numeri impressionanti, che sono permessi dalla legislazione spagnola, per la quale non è necessario indicare preventivamente la presenza di autovelox, come invece accade in Italia.
Ecco allora che in Spagna gli agenti si lanciano in operazioni degne da servizio segreto, come negli esempi che riportiamo qui sotto. Iniziamo con l’immagine che ha fatto il giro del mondo. Non si tratta di un’auto in panne: in realtà è un autovelox camuffato. Qui sotto il video dell’avvistamento:
El ingenio de la DGT 🧠
Un radar móvil simulando una avería con el capó levantado
(Madrid)🚔 Peugeot 508 negro ****HXT
🗺️ Calle Embajadores en límite 50km/h pic.twitter.com/014e7jM9co— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 17, 2020
Perchè il cofano alzato? Perchè un’auto in panne a lato strada non desta sospetto, un’auto a bordo strada potrebbe essere proprio una pattuglia in borghese: meglio allora lasciare che gli automobilisti viaggino ad alta velocità, per poi multarli grazie alla fotocamera montata nella griglia anteriore.
Il sistema della finta auto in panne, viene usato anche in altre zone del Paese iberico:
De los creadores de la cuesta de enero…
🤑 Llega la cuesta de 'la paga extra' 🤑Hace 1h en Mallorca (Ma-10) pic.twitter.com/p7AOMy0v4a
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 21, 2020
Ma attenzione: ci sono anche gli autovelox nascosti tra i cassonetti:
¿Que es esto?
La paga de Navidad pic.twitter.com/WJ1KX7wNoR
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 19, 2020
E quelli nascosti in terreni privati tra le piante di clementine:
Os traemos una historia 📹
Un usuario de socialdrive va a ver las clementinas 🍊 y se encuentra con esto en medio de su terreno privado#FelizLunes pic.twitter.com/pjtxjwB3Jy
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 16, 2020
Veniamo poi agli agenti che con sprezzo del pericolo, si piazzano negli spartitraffico dell’autostrada:
Empezamos fuerte la semana 😐
📍Ahora en Girona, C-31#FelizLunes pic.twitter.com/CZDzAgVkmc
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 9, 2020
Nel dispiegamento di forze e mezzi vengono usati anche camion civetta, per altro malconci in modo da attirare meno attenzione, sui quali vengono montati rilevatori di velocità. Lo stesso camion è stato avvistato più volte dagli utenti in diverse situazioni.
OJO 📹 Camión camuflado de la DGT por Asturias. En Llanes sentido Gijón#FelizLunes pic.twitter.com/ExBO2m9sL1
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 9, 2020
Quasi impossibili da vedere, le auto civetta che percorrono le autostrada a caccia di trasgressori, come questa che percorre l’autostrada nella corsia centrale:
EXCLUSIVO 📹 Los radares móviles están cazando en movimiento#FelizJueves #SocialDrive pic.twitter.com/oHvT8xALs7
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 5, 2020
Il risultato degli agguati può essere ovviamente una frenata improvvisa, con conseguenze catastrofiche:
Un frenazo 💥🚙 ante un radar fijo en una autovía a 80km/h provoca este accidente
Hoy 📍 Pontevedra. Mos hacia alto de Puxeiros pic.twitter.com/z6naHb6wel
— SocialDrive (@SocialDrive_es) October 30, 2020
Ma non finisce qui, perché evidentemente il clima di caccia alle streghe porta qualche agente a veri e propri soprusi, nel nome della “legge”.
Ecco allora gli autovelox piazzati su parcheggi per disabili:
Ejem ejem… https://t.co/mSoHmcfyOp pic.twitter.com/hRASDRQdY1
— SocialDrive (@SocialDrive_es) October 23, 2020
Qui invece l’auto con l’autovelox sul marciapiede, costringe un disabile a scendere sulla carreggiata e risalire sul marciapiede:
Tiene que invadir la carretera con silla de ruedas porque hay un radar obstruyendo la acera 😓
De pena pic.twitter.com/ZbBGmUJ9pb
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 24, 2020
Qui un’altra sosta sul marciapiede, ovviamente vietata:
OJO AHORA #Velolaser 📸
➜ Encima de la acera
➜ Límite 6km/h
➜ Sin señalizar🗺️ Casco histórico de Pontevedra pic.twitter.com/vHkUeun4Xe
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 24, 2020
L’autovelox drone spagnolo
Veniamo quindi alla nuova frontiera del controllo degli automobilisti: i droni. Da quello che abbiamo potuto capire, in Spagna è già presente una flotta composta da una quarantina di droni, alcuni dei quali sono abilitati alle infrazioni. Secondo i dettagli tecnici forniti dalla DGT, i droni volano ad un’altezza operativa massima di 120 metri , hanno un’autonomia di 20 minuti e sono in grado di controllare un’area con un raggio massimo di 500 metri.
Questi droni sono dotati di telecamere ottiche ad alta definizione. Accanto al drone c’è un operatore che si occupa di ricevere le immagini registrate dal dispositivo e salvate sullo smartphone o tablet usato per controllarlo. Se il drone ha quindi catturato un’infrazione, queste immagini possono essere utilizzate come prove per elaborare i verbali di infrazione. C’è anche un centro di controllo che riceve immagini e dati, per verificare che tutta la procedura venga seguita in maniera corretta.
Ecco allora i droni in azione, come nel video pubblicato su Twitter:
OJO 📹 Dron de la #DGT en Madrid
🗺️ Ayer en crta. de Aldea del Fresno, Madrid pic.twitter.com/6E9OSOMFs6
— SocialDrive (@SocialDrive_es) November 19, 2020
A questo punto non resta che dichiararci d’accordo sulla teoria dell’utilizzo dei rilevatori di velocità in Italia, ovvero quando sono utilizzati in un’ottica di sicurezza stradale. Gli autovelox mobili italiani, devono essere segnalati propriamente, perché non devono mai essere un mezzo per “far cassa”. Ovviamente le polemiche ci sono, ma non abbiamo mai visto niente di minimamente paragonabile sulle nostre strade. Le operazioni messe in atto dalla DGT spagnola sembrano invece una sorta di caccia grossa, con un dispiegamento di forze e mezzi che evidentemente devono poi essere “ripagati” dagli incassi.
Non è da sottovalutare l’effetto psicologico sulla popolazione, che proprio con i droni è ancora più evidente e spiacevole. Se con 1984 Orwell ci aveva proposto un mondo sotto controllo dal Grande Fratello, oggi ci troviamo di fronte alla possibilità di utilizzare mezzi tecnologici per creare veri e propri stati di polizia. E usare i limiti di velocità per iniziare un controllo più generale, potrebbe essere una scusa banale quanto efficace.
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