Dopo tutto quello che si è detto sulle auto elettriche e sulle loro batterie, viene da chiedersi se le auto elettriche usate possano avere un senso e quando nascerà un mercato di vetture a batteria di seconda mano.
Numerose sono le domande, a partire dall’autonomia: sappiamo che gli accumulatori di qualsiasi dispositivo perdono di efficacia nel corso del tempo, e lo vediamo con gli smartphone, che a due anni dall’acquisto hanno una durata inferiore rispetto a quando li abbiamo comprati. La batteria di un’auto elettrica ha lo stesso problema? Cerchiamo di capirne di più.
Se, invece, sei già sicuro, ecco le auto elettriche usate più interessanti secondo noi!
Le auto elettriche usate potrebbero accelerare la diffusione
In Italia, dove il mercato di seconda mano è molto florido, l’assenza di un settore delle auto elettriche usate è un elemento frenante. La vendita del nuovo, per esempio, è spinta, nel caso dei veicoli alla spina, quasi esclusivamente dagli incentivi e dagli sconti dei concessionari. Non è un caso che ogni qualvolta che il fondo incentivi si esaurisce, l’intero mercato vada in allarme. E se va in allarme per le auto termiche, figuriamoci per quelle elettriche.
L’usato a batteria
A differenza di altri mercati, come per esempio il Regno Unito, in Italia non sembra esserci ancora un grande mercato delle auto elettriche usate. Un dato normale, considerando che quello del nuovo può dirsi iniziato da molto poco.
Di per sé, comunque, potrebbe avere successo. Ho letto di tante persone che vorrebbero l’auto elettrica per una semplice questione di gusti personali, ma non riescono ad acquistarla perché il prezzo è per loro troppo alto, anche con gli incentivi. Certamente, quindi, le auto elettriche usate potrebbero essere determinanti, vista la perdita di valore (il 20% circa viene perso nei giorni immediatamente successivi all’acquisto).
A questo si aggiunge anche il costo dell’assicurazione. Quest’ultima è già particolarmente vantaggiosa su alle auto a batteria nuove, con delle riduzioni parte degli incentivi fiscali (al pari, per esempio, della riduzione o esenzione dal bollo). Ma è un dato oggettivo che l’assicurazione di un’auto usata costi di meno, e anche questo non è da sottovalutare.
Oltre al fattore economico, c’è anche il vantaggio della “pronta consegna”. Per molti, compreso il sottoscritto, aspettare anche 6 mesi per l’arrivo della propria auto può essere snervante, soprattutto se nel frattempo non si hanno altre possibilità. Le auto elettriche usate sono invece subito disponibili, ed essendo per la maggior parte modelli di recente produzione e full optional, scelta volta a “giustificare” il prezzo elevato, dotate di tutti i sistemi di sicurezza e connettività più avanzati. Al pari delle auto termiche di seconda mano, quindi, le auto elettriche usate, semplicemente, si pagano e si portano a casa.
Infine, le auto elettriche usate, al pari di quelle nuove, non incorrono in problemi di circolazione: chi compra un usato benzina o, soprattutto, diesel, rischia i blocchi del traffico e l’impedimento all’accesso nelle città.
La questione batteria
Ciò che secondo me potrebbe frenare anche il mercato delle auto elettriche è la questione delle batterie, perché viene il dubbio lecito che non riescano più a garantire la stessa autonomia dichiarata al momento dell’immatricolazione. La perdita di capacità degli accumulatori non è un’esclusiva delle auto elettriche usate, ma riguarda tutti i dispositivi che ne dispongono. Le stesse auto termiche devono fare i conti con la batteria della centralina, che ogni tanto ci lascia a piedi.
Le case auto, in questo, si sono mosse per dare delle risposte, a partire dal fatto che le batterie sono garantite a lunga durata. Costruttori come Fiat, Volvo e Renault, infatti, hanno garanzie per gli accumulatori vigenti per più di 7 anni o addirittura per tutta la durata della vettura, da alcuni calcolata fino a 20 anni. Ciò significa, quindi, la sostituzione gratuita dell’accumulatore dopo 4 o 5 anni, in modo da non perdere capacità di percorrenza.
Inoltre, le case automobilistiche almeno sulla carta si propongono di intervenire con gli aggiornamenti via etere. Tesla deve proprio a questi il suo successo, ma anche Ford o gli stessi tre costruttori appena citati hanno questa capacità, che serve a migliorare la gestione dell’accumulatore e, spesso, anche ad aumentare l’autonomia possibile. Tutto questo, però, a parte Tesla è solo sulla carta, e dobbiamo ancora vedere come funziona a livello pratico la gestione nel tempo di questi accumulatori.
—–
Per ricevere tante notizie e consigli utili specialmente sul mondo auto e moto, sugli autovelox e su come difendersi dalle truffe, è possibile iscriversi gratis al canale Quotidiano Motori su Telegram. Vi invitiamo a seguirci anche su Google News cliccate qui sotto per l’iscrizione gratuita!