La recente polemica intorno al proprietario che si lamentava del suo Hummer EV che si ricarica in 4 giorni a una normale presa domestica non dimostra che le auto elettriche non sono valide, ma che bisogna informarsi bene su quello che si sta comprando. A maggiore in investimenti importanti come un’automobile, e ancor di più se tale auto vale più di 80.000 $.
Anche nei vari gruppi delle auto elettriche sul web e su Facebook spesso noto utenti che hanno comprato la vettura fare domande che avrebbero dovuto porsi prima di acquistarla, o che avrebbero dovuto porre al concessionario.
La questione dell’Hummer EV
La polemica è scoppiata quando uno YouTuber in un suo video ha scoperto che, collegando il suo Hummer elettrico alla presa domestica del suo garage, avrebbe impiegato 4 giorni a ricaricarlo per intero, o un giorno a ricaricarlo completamente con wallbox da 240 Volt. Questo ovviamente lo ha portato a lamentarsi e, probabilmente, a voler ridare indietro il veicolo.
Il creator, però, dovrebbe conoscere quello che ha comprato, o quantomeno la dinamica e la fisica di un’auto elettrica. Nello specifico, l’Hummer EV è un bestione con una batteria da ben 200 kWh, ed è al momento l’automobile con la batteria più grande al mondo sul mercato. Per intenderci, in Europa sono considerate enormi le batterie di Mercedes EQS, Tesla Model S o BMW iX che vanno dai 100 ai 110 kWh. Questo perché l’Hummer è molto grande e pesante, e nonostante la batteria così capiente, a causa della massa e delle prestazioni, nella configurazione migliore non arriva a 500 km di autonomia: le versioni base EV2 ed EV2 X montano due motori elettrici da 634 CV, mentre la top di gamma EV3X ha 3 motori elettrici da 842 CV, tutti non particolarmente parsimoniosi. Per fare un confronto, la nuova Hyundai IONIQ 6 con batteria di “appena” 77,4 kWh arriva a 614 km di autonomia.
È evidente che ricaricare una batteria da 200 kWh a un impianto che non superi i 300 kW richieda tempi biblici per una ricarica. Ma lamentarsi ad acquisto fatto, e per di più senza essersi informati, è come comprare una Porsche o una Lamborghini e lamentarsi che faccia meno di 8 km con un litro.
I concessionari
Per non addossare tutta la colpa al cliente, va detto che dalla mia esperienza i concessionari non facciano molto per informare i clienti delle vetture elettriche.
Io stesso, quando ho preso la 500 elettrica, non ho ricevuto nessun tipo di informazione: né sul tipo di cavo da usare e dove, né su come attivare le colonnine, né sui tempi di ricarica. Nulla: se non facessi questo lavoro, e quindi non avessi avuto un background che mi avesse insegnato con l’esperienza il diverso approccio con questo tipo di veicoli, anche io avrei scoperto queste cose dopo, probabilmente in situazioni poco piacevoli.
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