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Vita dura per le auto elettriche: dopo UK saranno tassate anche in Giappone?

Dopo il Regno Unito il Giappone considera la tassazione delle auto elettriche per ovviare al mancato gettito fiscale.

Chi pensava di comprare un’auto elettrica per viaggiare gratis a spese della collettività può dire addio a questo sogno utopico. Tesla ha abbandonato il modello di ricarica gratis qualche anno fa, sebbene alcune attività commerciali lo offrano ai propri clienti, ma ecco che oggi fatti quattro conti si scopre che le finanze statali hanno un disperato bisogno di entrate.

Così dopo il Regno Unito, anche il Giappone pensa di modificare la tassazione sui veicoli elettrici in seguito all’aumento del numero di mezzi ad zero emissioni circolanti.

In Giappone, i veicoli a combustione sono tassati fino a 110.000 yen, ovvero quasi 800 euro all’anno, a seconda della cilindrata del motore. Allo stesso tempo le tasse per i veicoli elettrici ed a idrogeno sono di 25.000 yen, ovvero circa 175 euro all’anno, indipendentemente dalle loro caratteristiche.

Nikkei Asia riporta come sia già vaglio la proposta di tassare le auto elettriche a seconda della loro potenza. In particolare, per il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni è arrivato il momento giusto per apportare tali modifiche.

I veicoli elettrici rappresentano tra l’1% e il 2% delle vendite di auto nuove in Giappone e il ministero chiederà ai politici di prendere in considerazione proposte da includere nei piani fiscali del governo per l’anno fiscale 2023. Si prevede che nell’anno fiscale 2022 il Giappone incasserà 1,5 trilioni di yen, circa 10 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al picco raggiunto nell’anno fiscale 2002.

In molti temono che il passaggio ai veicoli elettrici possa ridurre ulteriormente questa fonte di entrate, ma c’è da dire che il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria si è opposto ad aumenti delle tasse che potrebbero rallentare la domanda di veicoli elettrici in Giappone.

A questo punto possiamo parlare tranquillamente di fantasia al potere, perchè a quanto pare il Ministero delle Finanze giapponese sta cercando un modo per contrastare il previsto calo del gettito fiscale della benzina e potrebbe introdurre una tassa basata sulla distanza percorsa in auto.

In sostanza, la transizione ecologica è bella a parole, o almeno fino a quando si tratta di fare i numeri.

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