Ursula von der Leyen

Flop UE: solo l’1,8% delle auto circolanti sono elettriche

Nel 2023, solo l'1,8% delle auto in Europa era elettrico. Prezzi alti e infrastrutture limitate rallentano la transizione verso l'EV.

Nonostante gli sforzi per promuovere la mobilità elettrica, i numeri mostrano una realtà ben diversa dalle ambizioni dell’Unione Europea. Nel 2023, le auto puramente elettriche rappresentavano solo l’1,8% del parco circolante nei Paesi membri. Anche includendo le ibride plug-in, la quota complessiva di veicoli ricaricabili saliva appena al 3,9%, segnale di una transizione che procede molto più lentamente del previsto.

L’UE ha fissato il 2035 come data limite per la vendita di nuove auto a combustione interna, ma con un parco circolante di quasi 249 milioni di veicoli, appare evidente che il passaggio all’elettrico richiederà molto più tempo. Se il ritmo di crescita resterà quello attuale, la strada verso un’Europa senza motori termici potrebbe essere lunga decenni, ben oltre le previsioni ufficiali.

Prezzi alti e auto sempre più vecchie

Uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’elettrico è il costo delle auto. Il prezzo medio di un’auto nuova continua a salire, spingendo molti automobilisti a tenere le proprie vetture più a lungo. Attualmente, l’età media delle auto in circolazione nell’UE è di 12,5 anni, con punte di 17,5 anni in Grecia, dove l’accesso a modelli nuovi è ancora più limitato. Solo in Lussemburgo, dove il reddito medio è più elevato, l’età media del parco auto scende a 8 anni.

Questa tendenza ha due conseguenze dirette: da un lato, i veicoli più vecchi continuano a circolare e inquinare di più, vanificando parte degli sforzi per ridurre le emissioni. Dall’altro, il ritmo di sostituzione con modelli elettrici resta troppo lento per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo nei tempi previsti.

Un 2024 in calo per le vendite di auto elettriche

Se da un lato il mercato dell’elettrico sta crescendo, dall’altro il 2024 ha segnato un primo rallentamento. Nel primo trimestre dell’anno, la quota di mercato delle BEV è scesa al 13,6% rispetto al 15,7% dell’anno precedente. Un trend che ha colpito anche le ibride plug-in, passate dal 7,7% al 7,1%.

Tra i motivi principali di questa frenata c’è la riduzione degli incentivi governativi in Paesi come Italia, Germania e Francia. In Germania, le vendite di auto elettriche sono crollate del 38,6% dopo il taglio dei bonus statali, mentre in Francia il calo è stato del 20,7%. Al contrario, il Regno Unito ha registrato una crescita del 21,4%, diventando il primo mercato europeo per l’elettrico.

Multe miliardarie in arrivo per le case

L’industria automobilistica si trova così in una posizione difficile. Da un lato, l’UE impone obiettivi ambientali sempre più stringenti. Dall’altro, la domanda di auto elettriche non cresce abbastanza velocemente per giustificare gli investimenti miliardari richiesti per lo sviluppo e la produzione.

Per rispettare i nuovi limiti sulle emissioni, i costruttori devono mantenere la media della CO₂ emessa dalla loro flotta sotto una soglia specifica. Chi non rientra nei parametri dovrà pagare sanzioni enormi. Volkswagen, ad esempio, ha già avvertito che potrebbe trovarsi a dover pagare fino a 1,5 miliardi di euro di multe nel 2025, se non riuscirà a ridurre le emissioni della propria gamma. Altri invece hanno fatto un pool con Tesla, ovvero il loro principale concorrente.

Nonostante i forti investimenti, il mercato delle auto elettriche sta affrontando una fase di incertezza. Se da un lato l’UE spinge per una transizione rapida, dall’altro i consumatori sono ancora restii a fare il salto, frenati anche dalle infrastrutture di ricarica elettrica non ancora capillari. Risultato? Per ora, il motore a combustione resta ancora largamente dominante sulle strade europee, con buona pace degli euroburocrati.

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