Verifichiamo se sia possibile possedere un’auto elettrica senza box e come organizzarsi per la ricarica. Analisi dei fattori chiave, dei costi e delle soluzioni disponibili.
Quando si parla di auto elettriche, si parla sempre della comodità di ricaricarla a casa, nel box, ottimizzando i tempi. Ma in Italia gran parte della popolazione non ha questa possibilità, e viene da chiedersi se l’assenza del box fa venire meno la convenienza di un’auto elettrica.
Come sempre, la risposta non è semplice, in quanto dipende da diversi fattori, tra cui la disponibilità di punti di ricarica pubblici o privati, la frequenza e la durata degli spostamenti, il tipo e la capacità della batteria, nonché il costo dell’energia elettrica e le normative vigenti. Vediamo quindi di analizzare questi aspetti in modo approfondito.
La ricarica richiede tempo
Innanzitutto, bisogna considerare che la ricarica di un’auto elettrica richiede tempo, che varia a seconda della potenza del punto di ricarica e della batteria, e anche nei casi più efficienti tipici dei sistemi a 800 Volt, comunque si parla di almeno 15 minuti per raggiungere l’80%.
Per fare unr ecap, esistono tre tipi di ricarica: lenta, media e rapida. La ricarica lenta si effettua con una presa domestica o con una colonnina di bassa potenza (fino a 3 kW), e richiede diverse ore (da 6 a oltre 24 per le batterie più grandi) per completare una carica. La ricarica media si effettua con una colonnina di media potenza (da 3 a 22 kW), e richiede da 1 a 8 ore per completare una ricarica completa. La ricarica rapida si effettua con una colonnina di alta potenza (da 50 a 500 kW), e richiede da 15 a 60 minuti per una ricarica completa.
Quando si ha un box, naturalmente il vantaggio è quello di poter sfruttare i tempi morti dell’auto ferma per trovarsela completamente carica quando serve, e quindi in questo caso anche meglio di dover passare necessariamente a un distributore, e con tariffe molto agevolate. Quando non si ha un box, non si parla necessariamente di svantaggio ma certo c’è bisogno di organizzarsi.
Le colonnine pubbliche costano di più e quasi mai sono al coperto. Inoltre, una volta terminata la ricarica occorre spostare l’auto entro un’ora per non pagare più del dovuto, cosa che spesso impedisce di lasciarla in carica di notte, anche qualora la si abbia proprio sotto casa. Per cui, in questi casi, i tempi morti da sfruttare sono altri: ad esempio l’ufficio, se la propria sede aziendale dispone di wallbox, oppure il tempo libero. Molti ristoranti hanno delle wallbox oggi, così come la maggior parte dei centri commerciali e dei centri cittadini per sfruttare le proprie ore di shopping, merenda o film e ritrovare l’auto perfettamente carica.
Oggi le colonnine in Italia, specialmente quella settentrionale, non mancano: a fine settembre 2023, il Bel Paese contava 47.228 punti di ricarica su tutto il territorio, oltre il doppio rispetto a fine 2021, ed è uno dei paesi europei con il più alto numero di punti di ricarica, e tra quelli che cresce più in fretta. Va detto, però, che l’87,11% delle colonnine è in AC fino a 22 kW, e solo il 12,89% è di oltre 44 kW (dati Motus-E). Sempre di più, inoltre, sono le colonnine in autostrada da oltre 300 kW.
Meglio gli abbonamenti
Se non si ha un garage, l’auto elettrica verrà ricaricata come detto esclusivamente alle colonnine pubbliche, che hanno costi più alti. Ad oggi ci sono tariffe a consumo molto sconvenienti, con Enel X a detenere il risultato peggiore e tariffe che crescono continuamente (fino a 0,99 €/kWh!), a scapito anche di alcune promesse non mantenute.
Gli abbonamenti in tal senso offrono un’alternativa molto interessante: tralasciando Be Charge, che inspiegabilmente li ha rimossi forse per costi troppo alti, questi abbonamenti includono un tot. di kWh a una cifra mensile, abbassando il costo al kWh anche a meno di 50 centesimi. Sia Enel X che A2A che gli altri operatori propongono diverse tipologie, pensate sia per chi fa pochi km al mese, e sia per chi invece usa l’auto elettrica spesso e per tratte lunghe.
Senza contare che la maggior parte dei produttori offre un’ecosistema di ricarica proprio, sempre con una cifra mensile ancora più conveniente intorno ai 10 € al mese, che permette di attivare tutte o la maggior parte delle colonnine in Europa a prezzi più agevolati.
Soluzioni interessanti a differenza degli abbonamenti degli operatori che sono limitati esclusivamente alle loro colonnine, e solo in Italia. Ci sono servizi di questo tipo per chi possiede Hyundai, Kia, BMW, Mercedes.
Altri fattori
Come si è visto, si può tranquillamente possedere un’auto elettrica anche senza un box o un posto auto.
Sicuramente la differenza, oltre a un diverso mindset per la ricarica, è che il box permette sia in estate che in inverno di mantenere la batteria alla temperatura ideale, e quindi ottimizzando l’efficienza dell’autonomia. Tenere l’auto fuori, soprattutto se fa molto freddo, farà notare di più la differenza in questo senso, con differenze anche del 30% tra l’autonomia a temperature sopra i 10°C e quelle invernali.
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