Il comune di Linz ha annunciato che rinominerà una strada dedicata a Ferdinand Porsche, alla luce dei legami dell’ingegnere con il partito nazista negli anni Trenta e Quaranta. Con un po’ di ritardo, e molta flemma, a Linz avevano infatti istituito una commissione di sei esperti proprio per indagare sui nomi delle vie.
I risultati hanno mostrato che su un totale di 1.158 strade, ce n’erano più di una cinquantina “problematiche”, facendo riferimento a 61 uomini e 3 donne che erano almeno membri del partito nazista, se non addirittura sostenitori attivi dell’ideologia nazista. Tra questi c’era Ferdinand Porsche, il progettista del Maggiolino Volkswagen e fondatore dell’azienda automobilistica che porta il suo nome.
Nessun dubbio sulla posizione di Porsche, secondo un comunicato ufficiale di Linz:
Porsche ha svolto un ruolo centrale nell’economia di guerra del Nazionalsocialismo ed ha promosso attivamente il lavoro forzato dei prigionieri di guerra e dei detenuti dei campi di concentramento. In questo modo ha accettato la loro morte e quella dei loro figli a causa delle condizioni disumane dei campi.
Così facendo, Porsche
ha accettato la loro morte e quella dei loro figli a causa delle condizioni disumane dei campi
A quanto pare dalla casa automobilistica sarebbe filtrato un solo commento, riportato dal quotidiano Kurier:
cancellare la storia negli spazi pubblici non porta ad alcun progresso sociale
Se è per questo non lo porta neanche dedicare una strada ad un nazista, aggiungiamo noi. In ogni caso, al momento non si sa quale nome verrà scelto da Linz per il nuovo nome della Porscheweg, ed è tutto da vedere se altre città austriache seguiranno il suo esempio.
La questione del nazismo in Austria è piuttosto particolare. Da una parte ricordiamo che Adolf Hitler era nato in Austria, dall’altra che con l’annessione “Anschluss”, per molti anni l’Austria era stata vista come vittima, come se non contassero nulla i 65.000 ebrei austriaci uccisi durante l’Olocausto.
Porsche aveva la tessera del partito nazista e prima dalla guerra era entrato nelle SS. Nato in Boemia, rinunciò alla cittadinanza cecoslovacca. Nel 1938 utilizzava le SS come personale di sicurezza e autisti, ed in seguito creò un’unità speciale chiamata SS Sturmwerk Volkswagen. Nel 1942 raggiunse il grado di SS-Oberführer.
I lavori di costruzione dello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg, supervisionato da Porsche, furono eseguiti da 15.000 operai schiavi provenienti da un vicino campo di concentramento. Non solo, gli storici stimano che circa l’80% della forza lavoro della Volkswagen durante la guerra fosse costituita da detenuti dei campi di concentramento che lavoravano in condizioni brutali.
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