L’Area B di Milano sta iniziando ad essere una grana per il Comune, che ora fa l’ennesimo contrordine e permette l’ingresso degli Euro 5 Diesel ma solo per chi usa l’app BePooler. In pratica, con l’auto con più di una persona a bordo sarà possibile entrare nei varchi senza vedersi scalare il numero prefissato di 50 ingressi in un anno.
Potete entrare se accettate il “grande fratello a bordo”
Da tempo abbiamo capito che il Comune di Milano non ne ha azzeccata una dall’introduzione dei divieti dell’Area B. Ed è proprio il caso di dire che chi ne fa le spese è la fascia di chi non può permettersi di cambiare l’auto con una ibrida o con una elettrica, come piacerebbe al sindaco milanese.
Ed ecco che chi vorrà entrare in Area B dovrà sottoporsi al controllo, per certi versi umiliante, di un grande fratello. Si, perchè se fosse confermato quando anticipato su QuattroRuote, occorrerà scaricare l’app BePooler. Per la cronaca non si tratta di un’app creata ad hoc dal Comune di Milano, come ci aspetterebbe, ma un’app che come claim ha un bel “BePooler è Il carpooling aziendale, pensato in Svizzera per essere adottato in tutto il mondo“.
Ebbene, il cittadino che non può cambiare auto e che si ostina a circolare con un “inquinantissimo” diesel euro 5, potrà entrare in Area B. Ma attenzione, bisogna scaricare l’app BePooler, registrarsi e dichiarare le informazioni sul tratto di strada da percorrere, indirizzo di casa e di lavoro, sull’identità del conducente e dei passeggeri. Una sorta di grande fratello che controlla chi siete, dove andate, e cosa portate (cit).
A questo punto, bontà loro, si potrà parcheggiare gratis in cinque silos dell’ATM presenti sul territorio comunale e per i diesel euro 5 la possibilità appunto di entrare in Area B fino al prossimo 30 settembre.
Tutto bene? No, perchè come abbiamo già avuto modo di scrivere l’Area B discrimina chi non ha sufficienti mezzi economici per cambiare auto. E visto il posizionamento di alcuni varchi, non viene neanche data la possibilità di accedere ai parcheggi.
Che fine fanno i dati dei cittadini che vogliono entrare in Area B?
A questo punto si apre la questione dati personali. A nostro avvisto un ente pubblico per un servizio pubblico non dovrebbe utilizzare app private. Detto questo, dovrebbe anche spiegare ai cittadini in maniera chiara, la policy della privacy dell’app, per capire come vengono usati i dati personali, e da chi.
Da notare che, a quanto ci risulta, sul sito di BePooler non c’è nulla a proposito di privacy e dati. Per leggere qualcosa a livello di privacy bisogna andare su Google Play per poi essere rimandati a questo link: https://api.bepooler.com/api/Condizioni/index.html, e poi a questo: https://www.bepooler.com/informativa-privacy/ che però non è linkato quando nelle pagine contatti si parla di Informativa Privacy.
Sia chiaro che non abbiamo nulla contro BePooler, che per quanto ci riguarda può muoversi ed organizzarsi come meglio reputa.
Quella della privacy rimane comunque una questione che, se fosse confermata la fase di test, il Comunque di Milano dovrebbe esplicitare meglio sul proprio sito.
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