Apple ha cancellato i piani per un’auto elettrica a guida autonoma, spostando le risorse verso l’intelligenza artificiale generativa. Troppo dura la concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici.
Apple ha deciso di cancellare i piani per il lancio di un’auto elettrica dotata di capacità di guida autonoma, un prodotto avvolto nel segreto che era in fase di sviluppo da quasi un decennio.
Bloomberg ha rivelato che durante un incontro interno tenutosi ieri, l’azienda ha informato i dipendenti della decisione di abbandonare il progetto, spostando le 2000 persone del team in diversi ruoli, inclusa la divisione di intelligenza artificiale di Apple.
Secondo il New York Times, rinunciando ai progetti per un’auto a guida autonoma, Apple rinuncia a miliardi di dollari potenziali entrate ma soprattutto al sogno di vendere quello che un dirigente ha definito “l’ultimo dispositivo mobile”. La speranza è che altre grandi scommesse, tra cui l’intelligenza artificiale generativa e gli headset di realtà mista, possano compensare la differenza.
L’auto, per la quale Apple aveva già speso miliardi di dollari in ricerca, era stata pensata come una rivale dei veicoli elettrici di Tesla, che includono funzionalità di guida autonoma. L’auto, internamente denominata Titan e Progetto 172, pare fosse un prodotto difficile da sviluppare, alcuni settori erano stati chiusi, altri progetti erano stati cancellati e poi ripresi, e lungo il cammino decine di lavoratori erano stati licenziati e poi riassunti.
Il prodotto era importante per Tim Cook, in quanto avrebbe contrastato la percezione che Apple abbia perso la sua capacità di innovare e ideare il prossimo grande successo. Sotto la guida di Cook, l’azienda ha introdotto un numero limitato di nuovi prodotti hardware, tra cui l’Apple Watch, che ora domina il mercato degli smartwatch ma anche l’HomePod, uno smart speaker che non ha avuto successo; ed il Vision Pro, gli occhiali da 3.500 dollari lanciati questo mese per competere con i visori per la realtà virtuale di Meta.
Investitori e analisti hanno plaudito la mossa, che permette ad Apple di evitare un mercato dei veicoli elettrici, sempre più competitivo dopo l’attivo in massa dei marchi cinesi. Spostare le risorse verso l’intelligenza artificiale generativa è la decisione giusta “dato il potenziale di redditività a lungo termine dei flussi di entrate dell’IA rispetto alle auto”, hanno detto gli analisti di Bloomberg Intelligence Anurag Rana e Andrew Girard.
Possiamo allora intuire che l’abbandono del progetto auto, dopo un decennio di investimenti e di ricerche che hanno coinvolto migliaia di dipendenti, e nonostante le enormi potenzialità di revenue, significa che per Apple i margini di profitto nel settore automobilistico rimangono stretti. In questo contesto, la scelta di concentrarsi sull’intelligenza artificiale generativa e sullo sviluppo del Vision Pro appare come una scommessa sulla capacità dell’azienda di innovare in settori meno saturi, più “tradizionali” per la casa di Cupertino, e potenzialmente più redditizi.
Nello stesso tempo, la scelta solleva interrogativi sulla capacità di Apple di crescere in un mercato tecnologico in continua evoluzione. Il tutto mentre le big-tech cinesi, basti pensare a Huawei con Avatr ed alla Xiaomii SU7, hanno già dimostrato di credere concretamente nel settore automobilistico. Perché loro si, e Apple no? Probabilmente per la situazione quasi monopolistica del mercato smartphone, dove l’iPhone continua a rappresentare una fonte di revenue fondamentale, nonostante la saturazione del mercato degli smartphone.
Concentrarsi su tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale pone però Apple in competizione diretta con aziende che hanno già compiuto significativi progressi in questi settori. La sfida sarà quindi quella di colmare il divario con i rivali, senza sacrificare l’impegno dell’azienda per la privacy degli utenti, elemento distintivo dell’offerta Apple ma potenziale ostacolo in un contesto dove la raccolta e l’analisi dei dati giocano un ruolo cruciale.
La capacità di Apple di sfruttare al meglio le competenze e le risorse liberate dall’abbandono del progetto auto, sarà determinante per il futuro dell’azienda. Sempre che ovviamente non si tratti dell’ennesimo stop prima dell’altrettanto ennesima ripartenza “definitiva”…
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