Il parabrezza dell’auto che si trasforma in un vero e proprio display. Si, Apple sta spingendo sull’acceleratore nello sviluppo della tecnologia automobilistica, e non si tratta del “solito” CarPlay. Uno dei segreti meglio custoditi di Cupertino è emerso recentemente sotto forma di un brevetto scoperto da The Drive, che propone l’utilizzo di un parabrezza come vetrina per la realtà aumentata.
Seppur con discrezione, Apple sembra aver gettato le basi per quella che potrebbe rivelarsi come una rivoluzione nel mondo automotive, che va ben oltre il semplice intrattenimento in auto. In questo caso non si tratta del solito heads-up display, ma di un’esperienza di guida futuristica, in cui il mondo digitale si fonde con il mondo fisico attraverso il parabrezza.
Come funziona?
Immaginate un parabrezza che va oltre la sua classica funzione di protezione di guidatore e passeggero. La realtà aumentata, o AR, è la chiave che potrebbe sbloccare questa visione. Questa tecnologia sovrapporrebbe immagini e informazioni digitali al mondo reale, creando una vera e propria interfaccia tra l’auto e il conducente. Un sistema HUD proietterebbe non solo informazioni, ma creerebbe interazioni fluide e intuitive con l’ambiente circostante.
Il cuore di questa rivoluzione è la capacità del sistema AR di raccogliere dati dall’ambiente circostante attraverso una serie di sensori sofisticati. Telecamere a luce visibile, telecamere a infrarossi, dispositivi di scansione ultrasuoni e basati sulla luce creerebbero un’immagine tridimensionale dell’ambiente attorno all’auto. I dispositivi di posizionamento geografico e radar svolgerebbero un ruolo fondamentale nella tecnologia, consentendo al conducente di avere una comprensione avanzata dell’ambiente di guida.
Perché sarebbe utile a tutti
L’AR sul parabrezza potrebbe rivoluzionare la guida quotidiana. Le indicazioni stradali potrebbero essere tradotti e contenere maggiori informazioni, oppure essere mostrati anche quando sono oscurata da edifici o veicoli circostanti. In caso di velocità elevata il sistema potrebbe visualizzare dossi, per rallentare il conducente. Ma non è tutto: il sistema potrebbe rilevare velocità e condizioni stradali e, se necessario, proiettare segnali virtuali per guidare il conducente in sicurezza.
Non solo, il sistema AR potrebbe anche svolgere un ruolo cruciale nella sicurezza stradale. Rilevando la presenza di pedoni, ad esempio bambini, potrebbe aiutare a indicare le zone ad alta densità di pedoni, come le aree scolastiche.
Tutto bene? Forse no
L’unica cosa su cui il brevetto fa luce sono i dettagli di come la tecnologia funzionerebbe nella pratica, soprattutto nel trasformare un intero parabrezza in un display AR di qualità.Si potrebbero utilizzare varie tecniche che coinvolgono la proiezione o gli LCD, ma farlo su larga scala in un’auto sarebbe un’impresa tecnologica di un certo merito.
C’è poi da aggiungere che, se alcuni si entusiasmano all’idea di un’esperienza di guida piena di dati e sovrapposizioni digitali, ci sono dubbi se il pubblico in generale sia pronto a rinunciare alla guida tradizionale a favore di un’interazione ipertecnologica. Non siamo già bombardati da un flusso costante di notifiche, messaggi e informazioni digitali in ogni aspetto della nostra vita?
L’ironia è che mentre questa tecnologia dovrebbe migliorare la sicurezza stradale, potrebbe invece diventare una sorta di labirinto digitale, facendo perdere di vista l’obiettivo principale: guidare in modo sicuro ed efficiente. L’idea stessa di mettersi al volante per godersi la strada potrebbe diventare un ricordo sbiadito…
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