Se i costruttori tedeschi come Mercedes e BMW sono molto affezionati ai display, tanto da metterne sempre di più, Alfa Romeo e i suoi clienti non sembrano voler seguire la stessa strada. Lo stesso CEO Jean-Philippe Imparato, in un’intervista ad Autocar, ha dichiarato che Alfa manterrà il suo classico stile degli interni, migliorando certo nella tecnologia ma senza voler eguagliare la concorrenza.
Questo anche per non deludere i clienti: secondo una ricerca condotta dalla stessa Alfa Romeo, chi compra una vettura del marchio milanese non desidera una tecnologia travolgente, ma un infotainment semplice che fornisca dati incentrati su chi guida la vettura, e il classico design “a cannocchiale” della strumentazione, tipicamente Alfa e reso moderno con la Tonale.
Un display più grande, e poco di più
Dice Imparato: “Rispetto ciò che Mercedes sta facendo con la sua tecnologia digitale, naturalmente. Ma i miei clienti non sono alla ricerca di schermi di infotainment a misura di metro, o 200 sistemi di assistenza da continuare ad accendere e spegnere“. Insomma, per Alfa vuole una tecnologia più sobria e accessibile, che non disdegni l’evoluzione, ma senza esagerare.
“Manterremo il cannocchiale, sicuramente; e avremo un display centrale più grande di quello realizzato attualmente [da 10,25” su Tonale, ndr], in base alla vettura“. Il resto, insomma vuole essere qualità e pregio unito a sportività, con uno spiccato orientamento a chi guida per enfatizzare le emozioni.
E questo anche in futuro. Nonostante Alfa Romeo sarà il primo marchio di Stellantis ad utilizzare, dal 2025, la nuova piattaforma elettronica STLA Brain, Imparato è convinto che non cambierà il modo in cui i clienti andranno ad interagire con la loro vettura. La nuova tecnologia “non cambierà il modo in cui le nostre auto parlano o attraggono i nostri clienti. Continueremo a mettere l’accento sui nostri punti di forza“.
Il CEO, inoltre, ammette di voler puntare su tecnologie davvero utili. Per esempio, già ora le vetture hanno un head-up display che proiettano un’auto sulla strada per aiutare a centrare la carreggiata, perché aiuta a guidare l’auto. Ciò che non serve è altro: “Non ho bisogno di conoscere il tempo delle prossime tre settimane. Non mi interessa, sono qui per guidare” aggiunge Imparato. Ed è difficile dargli torto.
Il rapporto con la guida autonoma
Il CEO di Alfa Romeo si è espresso anche sulla guida autonoma, e secondo lui le prossime Alfa Romeo avranno delle modalità distinte da lui chiamate “Voglio guidare” e “Voglio farmi guidare“, e sarà l’utente a sceglierle ogni volta che sale in auto.
“Il nostro compito non è quello di offrire tutti i sistemi di mantenimento della corsia, convenienza e prevenzione degli incidenti che possiamo solo perché i nostri concorrenti li hanno. Dobbiamo essere selettivi. Ma è importante sapere quali sistemi aggiungeranno valore e quali dovremmo escludere” ha concluso Imparato.
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