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3.600 euro di multa se presti l’auto: l’ennesima bufala acchiappa click

Prestare l’auto è sempre consentito: aggiornamento obbligatorio solo oltre 30 giorni e non per familiari conviventi.

Molti siti hanno pubblicato la notizia di una presunta modifica al Codice della Strada, secondo cui sarebbe impossibile prestare la propria auto senza una delega formale, con sanzioni severe fino a 3.600 euro e il ritiro della carta di circolazione.

Tuttavia, si tratta di una fake news: il prestito temporaneo dell’auto è ancora consentito, e le regole attuali, contenute negli articoli 94 e 247 del CdS, non sono cambiate con il nuovo aggiornamento del 2025.

Prestito auto: come viene regolamentato

Vediamo quali sono le regole sul prestito dell’automobile a seconda che le persone alla quale la prestiamo siano componenti del nucleo familiare o meno.

Prestito auto a familiari conviventi

La normativa distingue tra prestiti a conviventi e a terzi:

  • Familiari conviventi: non è necessario aggiornare il DUC, e il prestito può durare senza limiti di tempo. Ad esempio, un coniuge o un figlio convivente può usare liberamente un’auto intestata al partner o ai genitori.

Prestito auto a familiari non conviventi

Vediamo ora il caso di familiari che non abitano nella stessa residenza:

  • Familiari non conviventi: se il prestito supera i 30 giorni consecutivi, è obbligatorio registrare un comodato d’uso alla Motorizzazione, compilando il modulo TT2119.

Prestito auto ad amici o conoscenti

Gli articoli 94 e 247 regolano l’utilizzo di un’auto non intestata al conducente:

  • Articolo 94: obbliga a dichiarare il prestito solo se supera i 30 giorni consecutivi, richiedendo l’annotazione del nuovo conducente sul Documento Unico di Circolazione (DUC).
  • Articolo 247: integra l’articolo 94, stabilendo le modalità di comunicazione alla Motorizzazione Civile e al Pubblico Registro Automobilistico.

Se il prestito supera i 30 giorni senza aggiornare il DUC, si rischiano multe comprese tra 727 e 3.629 euro e il ritiro del documento.

Come registrare il comodato d’uso

Per prestare l’auto oltre i 30 giorni, è necessario:

  1. Compilare il modulo TT2119 presso la Motorizzazione Civile.
  2. Presentare:
    • dichiarazione firmata dal proprietario;
    • copia della carta d’identità del comodante;
    • DUC;
    • versamenti di 16,00 € e 9,00 € per imposte di bollo.

Una volta completata la procedura, il DUC verrà aggiornato con i dati del comodatario e la scadenza del contratto.

Sanzioni per il mancato aggiornamento

Chi non aggiorna il DUC per prestiti superiori ai 30 giorni rischia:

  • una sanzione da 727 a 3.629 euro;
  • il ritiro immediato del DUC da parte delle Forze dell’Ordine, con invio al Dipartimento per i trasporti per l’aggiornamento.

Qual è l’obiettivo della normativa sul prestito auto?

La normativa che regola il prestito di un’auto, in particolare gli articoli 94 e 247 del Codice della Strada, ha l’obiettivo di garantire trasparenza, responsabilità e tracciabilità nell’utilizzo dei veicoli.

Ecco i motivi principali per cui esiste questa legge:

Tracciabilità del conducente

La normativa consente alle autorità di sapere chi sta effettivamente utilizzando un veicolo, specialmente per periodi prolungati. Questo è fondamentale per identificare rapidamente il responsabile in caso di infrazioni o incidenti e per evitare che il reale utilizzatore resti anonimo, compromettendo indagini o verifiche.

Prevenzione di abusi e illeciti

La legge mira a impedire situazioni in cui veicoli vengano utilizzati per attività fraudolente o illecite senza che il reale conducente possa essere identificato. Il comodato d’uso e l’obbligo di registrazione garantiscono che l’utilizzo del veicolo sia documentato.

Responsabilità civile e penale

Nel caso di prestiti a lungo termine, è importante che il conducente abbia una responsabilità diretta sull’utilizzo del mezzo. La normativa:

  • tutela il proprietario, che potrebbe non essere coinvolto in comportamenti scorretti del conducente;
  • garantisce che eventuali multe o risarcimenti vengano attribuiti alla persona che effettivamente utilizza il veicolo.

Prevenzione di frodi assicurative

L’obbligo di registrazione aiuta anche a limitare frodi assicurative. In assenza di questa normativa, sarebbe possibile dichiarare un conducente diverso da quello reale per ottenere premi assicurativi più bassi, danneggiando l’equità del sistema.

In sintesi, la normativa non è pensata per limitare la libertà di prestare un’auto, ma per assicurare una gestione più chiara e responsabile del veicolo, con benefici per la sicurezza stradale e la correttezza amministrativa.

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