Christmas Drop

Christmas Drop: quando Babbo Natale è davvero arrivato dal cielo

L'impegno delle forze armate americane per il Christmas Drop, un vero e proprio rifornimento di viveri e generi di necessità che arriva dal cielo.

C’è una bella storia di Natale che dura da più di 50 anni e riguarda proprio l’aviazione. Il tutto inizia nel 1952 quando durante il periodo delle festività natalizie, un B-29 americano stava sorvolando l’isola di Kapingamarangi.

Ora chiamarla isola forse è un po’ eccessivo, tant’è che se guardiamo sulla cartina si tratta di un punto minuscolo, appartenente all’arcipelago della Micronesia. Mentre i piloti guardavano verso il basso, notarono che alcuni abitanti stavano facendo dei gesti per attirare la loro attenzione, o forse dei cenni di saluto.

In ogni caso è Natale, vuoi passare e non fare un regalo? Non sarebbe carino e si sa, anche se gli aviatori sono gente strana, hanno sempre un gran cuore. E quindi dal B-29 decidono di lanciare alcuni generi di rifornimento che erano a bordo, dando il via al primo Christmas Drop della storia.

Quando alle alte sfere giunse la notizia dell’accaduto, la cosa piacque moltissimo e si decise di rinnovare l’impresa ogni anno, più o meno nei giorni di Dicembre, prima di Natale. Quest’anno ad esempio si è già provveduto il 6 Dicembre. Il Christmas Drop è diventato un vero e proprio evento che coinvolge migliaia di persone, militari, civili, organizzazioni umanitarie e di ogni genere.

Sotto la supervisione e la logistica dell’aviazione USA che mette in campo ad esempio il 347th Airlift Wing, il 36th Wing, il 734th Air Mobility Squadron e il 515th Air Mobility Operation Wing per dirne alcuni, molte persone raccolgono generi di conforto di vario tipo che vanno dal riso, all’abbigliamento, medicinali, libri, utensili, e giocattoli.

La base di Andersen, a Guam, viene usata come punto di raccolta del materiale, che verrà poi aviotrasportato e lanciato, distribuendolo sulle isole della Micronesia. Il Christmas Drop coinvolge davvero un numero di persone notevole, Marines, marinai, operai, famiglie e chiunque ne abbia voglia è ben accetto a dare una mano nell’organizzare i contenitori che verranno lanciati, classificare il materiale e dividerlo per generi, al fine di non fare qualcosa di caotico, ma al contrario, eseguire un’ operazione umanitaria professionale ed efficace.

E così se possiamo immaginare la felicità delle persone che ricevono molte cose utili dal cielo, di contro si ottiene anche il risultato di mantenere operativi i reparti dell’aviazione coinvolti, che eseguiranno lanci da bassa quota, per aumentare la precisione nel raggiungere i punti stabiliti. I villaggi hanno a disposizione anche delle radio, con cui riescono a tenersi in contatto costante con gli equipaggi dei velivoli, in modo tale da scambiarsi informazioni utili nel momento in cui le operazioni prendono il via.

Se oltre 20.000 persone potranno avere un Natale felice, e ricevere parecchi oggetti che saranno indispensabile per la vita quotidiana, anche tutti noi in cambio otteniamo qualcosa. Grazie  alla preparazione di questi piloti, e di tutto l’apparato logistico, si tiene in piena forma quella macchina dei soccorsi, pronta ad intervenire, con le stesse modalità, quando purtroppo accadono eventi disastrosi e drammatici come calamità naturali gravi, in grado di tagliare fuori dal mondo parecchie migliaia di persone, la cui sopravvivenza spesso è legata al tempestivo e preciso intervento di rifornimenti dal cielo.

Come abbiamo detto all’inizio il Christmas Drop è proprio una cosa di cui andare orgogliosi, una bella storia di Natale.

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