La truffa dello specchietto è una delle più diffuse in Italia. Ecco come riconoscerla, evitarla e difendersi dai truffatori.
La truffa dello specchietto è uno degli inganni più diffusi in Italia negli ultimi anni. Tutti gli automobilisti possono caderne vittima, grazie alla “bravura” di chi mette in atto la truffa. Si tratta di un vero e proprio furto che coinvolge migliaia di vittime ogni anno, senza distinzione tra città e provincia, Nord e Sud.
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Nel tempo è divenuta molto nota, al punto che in molti hanno imparato a riconoscerla e ad evitarla, o comunque a difendersi. Gli “esperti”, se vogliamo, della truffa hanno condiviso le loro conoscenze in modo da aiutare le categorie più esposte, ovvero i giovani e in generale i neopatentati, gli anziani e le donne. Sono queste le persone più bersagliati dai truffatori, che fanno leva sia sul lato erotico sia sul non voler perdere troppo tempo.
Questa è solo una delle tante truffe utilizzate a danno degli automobilisti: altre, come abbiamo visto, sono per esempio il trucco della gomma bucata, o il finto investimento che vede i malviventi gettarsi sull’auto in marcia in modo da farsi pagare i danni.
Contenuto dell'articolo:
Cos’è la truffa dello specchietto
La truffa dello specchietto è una pratica semplice ma micidiale: il malvivente finge che il suo specchietto sia stato rotto dalla vostra vettura in marcia, in modo da farsi dare i soldi in contanti per riparare il danno. È una scelta “furba” per i truffatori, perché lo specchietto è in assoluto la parte più sporgente dell’auto e quindi è l’estremità più scelta. C’è da dire che altre fruffe simili vedono ammaccature sulla fiancata al posto dello specchietto, ma il succo è sempre lo stesso: vi diranno che il danno è stato causato da voi.
Come vengono scelte le vittime
La persona ingannata nell’inganno dell’inganno dello specchietto è una facile preda specialmente quando dimostra incertezza ed esitazione durante la guida.
La somma richiesta varia in base alla vittima che i truffatori individuano con facilità. Nel caso in cui sia, per esempio, alla guida di un’automobile di alto valore, i delinquenti richiedono naturalmente un “risarcimento” maggiore; se invece conduce un’auto dal costo contenuto, si accontentano di un importo più modesto.
Attenzione quando chiedono soldi in contanti
I ladri agiscono in modo molto elementare: da una vettura ferma, o comunque in marcia lenta, il malvivente lancia palline di plastica o gomma, o piccoli sassi, sulla fiancata del malcapitato prescelto, in modo da fare un rumore abbastanza percettibile.
In seguito, l’auto dei ladri si avvicina e i malviventi chiedono al leso di venire a constatare il danno che secondo loro è stato da lui arrecato: di solito, appunto, lo specchietto rotto.
Dopo la constatazione, i malviventi chiedono al truffato un risarcimento in denaro immediato e in contanti, in modo da evitare la burocrazia e accelerare i tempi. Naturalmente, non viene chiesto con gentilezza, ma in modo abbastanza minaccioso e, tra l’altro, la cifra richiesta per finirla lì non è molto economica: infatti, per evitare qualsiasi grana, l’automobilista leso fa vedere tutte le banconote che ha con sé e che il ladro valuta a seconda del danno (possono essere 20, ma anche 50 euro).
Come difendersi dalla truffa dello specchietto
Se la truffa dello specchietto è semplice, evitarla lo è un po’ meno. Un modo ottimo per iniziare, comunque, è quella di abituarsi a non marciare troppo vicini alle auto in sosta, in doppia fila, o che procedono molto lentamente.
Quando, poi, i truffatori chiedono di scendere per la constatazione (non) amichevole del danno, di solito non vanno ignorati perché la situazione potrebbe peggiorare con insulti ai nostri danni. Meglio scendere, dire di non avere dietro il portafoglio (né carte di credito o bancomat) e soprattutto far notare gentilmente di essere in disaccordo, e quindi di voler chiamare i vigili per risolvere la questione. Ricordatevi di staccare la chiave dell’auto dal quadro o comunque di tenerla con voi.
Noterete di aver scampato la truffa dello specchietto perché al vostro voler procedere per vie legali, i truffatori preferiscono lasciar perdere e se ne vanno via. Per i più anziani e per i giovani, è bene rivolgersi rispettivamente ai loro figli o genitori e/o zii, ovvero a un adulto che possa risolvere. Potete dire che l’auto non è vostra, e che provate a contattare il proprietario: anche in questo caso, il truffatore abbandonerà il suo intento. La via migliore è comunque dichiarare la volontà di chiamare i vigili, scriversi la targa ed eventualmente sporgere denuncia.
Ricordiamo infine che installare una dash cam è sempre utile, anche in questi casi, perchè riprendono tutto quello che accada intorno all’auto: qui le dash cam che consigliamo.
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